Vanessa Tagliabue Yorke – voce, arrangiamenti
Paolo Birro – pianoforte, arrangiamenti
Andrea Bettini – pianoforte
Nella mia voce attraverso gli anni si sono cristallizzati dei ricordi che si sono legati a me indissolubilmente. Uno di questi è la voce di Edith Piaf, a cui ho voluto rendere affettuosamente omaggio in questo lavoro.
Un misterioso incantesimo si agita in questo disco e intreccia la musica di Ravel, di Satie, di Debussy con la passionalità della musica di Edith Piaf. Come interferenze spirituali le loro idee si sintonizzano con la mia voce che le incontra improvvisamente e poi le abbraccia e le traghetta senza soluzione di continuità, in un dialogo aperto, dove fanno capolino idee e ritmi apparentemente estranei, ma che si fondono meravigliosamente con la musica, come la mistica armonia di Scriabin che riecheggia in una canzone gitana scritta da Georges Moustaki.
I più grandi compositori e i più innovativi autori letterari scrivevano per Edith Piaf, e lei con gusto ed intuito straordinario sceglieva le loro pagine più felici per renderle immortali. Cantare i suoi brani non è semplicemente un modo per ricordarla imitandola. Io ho preso tutto ciò che amo, le mie interferenze musicali preferite, e ho lasciato che fluissero all’interno dei brani per creare un oggetto musicale vivo, per dialogare con la memoria di questa grandissima artista del Novecento.